Fiorduva: Fiore raro di uva sopraffina

Fiorduva: Fiore raro di uva sopraffina

Una storia che nasce da un gesto romantico, quello di Andrea, che novello sposo, crea una nuova cantina che dedicherà alla moglie, Marisa. In pochi anni, con tanta dedizione, riescono, grazie anche all’aiuto dell’amico enologo Luigi Moio, a proporre vini di altissimo livello, tanto da ottenere, nel 2006, l’oscar di miglior vino bianco italiano. Da allora è un susseguirsi di premi e riconoscimenti che fanno tanto bene alla Campania del vino.

È il Fiorduva il fiore all’occhiello di una produzione nel complesso abbastanza limitata, circa 100.000 bottiglie. È un blend di uve autoctone (Ripoli, Ginestra e Fenile) che troviamo coltivate solo su questi terrazzamenti rocciosi a strapiombo sul mare, coltivate ancora a piede franco, ossia senza portinnesto, questo perché questa zona non è mai stata colpita dalla fillossera.

Viticultura estrema che tanto affascina ed incuriosisce il pubblico, ma che comporta considerevoli sforzi in vigna con inevitabili ripercussioni sui costi di gestione. Il Fiorduva è un vino equilibrato, già pronto, ma che può evolvere positivamente nel tempo. Rese bassissime, brezza marina, sono solo alcune delle caratteristiche che rendono il Fiorduva un vino autentico con una forte personalità. È un vino che non mette d’accordo proprio tutti, viene amato o snobbato, ma a cui va riconosciuta, senza ombra di dubbio, la non omologazione.

Le uve vengono lasciate surmaturare per poi subire una pressatura soffice e una fermentazione di tre mesi in barrique di rovere. Un ulteriore affinamento in bottiglia contribuisce alla godibilità immediata del vino.
Si presenta di un colore giallo carico con riflessi oro che lascia presagire una struttura decisamente importante.

Al gusto è morbido, denso e caratterizzato da una importante persistenza aromatica di albicocca secca, uva passa e canditi.

Per la prossima vacanza in Costiera Amalfitana, una tappa in cantina, a Furore, è d’obbligo. Sarà amore a prima vista, garantito.

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